CON LA “OLI”, CITROEN VA CONTROCORRENTE

UN B-SUV ELETTRICO, DA 25.000 EURO, CON 400 KM DI AUTONOMIA

Milano. La Citroen fa il punto della situazione sul mercato Italia e sull’elettrico, con un concept futuribile, la Oli e con una versione aperta e simpatica della Ami, la Buggy e noi vogliamo iniziare proprio da qui. Iniziamo da un mezzo concreto, che la Citroen ha già consegnato a oltre 10.000 utenti e questa nuova versione a cielo aperto è già stata anticipata in Sicilia, che è la regione italiana, dove l’Ami ha avuto più successo. Il mercato dei quadricicli elettrici, guidabili dai 14 anni in su, in Italia, in soli 3 anni, è passato dalle 505 alle 6.591 unità vendute del 2022. Uno spicchio di mercato, dove la Citroen, con l’Ami, sta guadagnando sempre più spazio. Di Buggy, in Francia, ne sono già state consegnate 50 e, nell’anno in corso, la produzione dovrebbe riprendere, per almeno altre 1.000 unità, che saranno vendute sempre, esclusivamente, on-line (il primo stock è andato esaurito in soli 18 minuti). Lo scorso anno, l’Ami è stata protagonista di tante iniziative, destinate soprattutto agli studenti: corsi di guida, di sensibilizzazione alle problematiche ambientali per non patentati ed altro. Quest’anno, l’Ami bissa, entrando anche nel mondo dei genitori degli stutenti e degli sportivi. Eccoci arrivati all’argomento più importante del giorno: la Oli. Qual è lo scopo di questo BSuv elettrico: semplice, creare un laboratorio, un manifesto progettuale, che anticipi le future linee guida dei prossimi prodotti della casa. In un mercato auto 2022, in calo del 9% rispetto al 2021 (circa 1.3 milioni d’immatricolazioni e che dovrebbe restare invariato anche per l’anno in corso), anche le elettriche sono calate del 17%. La Citroen ha chiuso comunque in attivo, con un incremento della quota di mercato, che dovrebbe portare, entro l’anno, al 5%, ma si gioca una partita, senza esclusione di colpi, dove ogni casa automobilistica, sfodera i propri assi. La Citroen parte da questo B-Suv, ovviamente elettrico, mettendo dei punti fermi, dei principi invalicabili, vediamo quali: un costo che sia accessibile ai più, di circa 25.000 euro (attualmente, effettivamente le elettriche sono ancora troppo care per l’utente medio); trovare un buon compromesso tra potenza, capacità della batteria e peso; utilizzare componenti il più “Uguali” possibile (sportelli, paraurti ed altro, come sulla Ami); assicurare una maggiore longevità al mezzo, che va dai 15 ai 20 anni, garantendo una possibilità di aggiornamento pressoché infinita, per sostituzione di pezzi, di software ed altro. Alche il costosissimo pacco batterie, deve poter essere sostituito e, prima ancora, aggiustato (una batteria va sostituita quando scende sotto al 70% di efficienza). Tornando al discorso peso, si è limato proprio tutto, dai sedili, a cofano e tetto, realizzati in un innovativo materiale derivato dal cartone, ma più resistente dell’acciaio. In sostanza, ecco che prende corpo un concept in grado di offrire almeno: 400 km di autonomia, una capacità di ricarica di 10 kW per 100 km, con una batteria non superiore ai 40 kW (quindi abbastanza leggera), in grado di ricaricarsi dal 20 all’80% in 23 minuti e con una velocità di punta intorno ai 110 km/h.

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